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Come abbiamo visto nelle pagine precedenti, la tecnica che da migliori probabilità di successo è quella del “doppio spacco inglese” che si effettua col coltello, tuttavia la procedura andrebbe per le lunghe si si innestano migliaia di piante pertanto in quel caso è consigliabile l’uso di una innestatrice. Personalmente ho trovato un tipo di innestatrice particolarmente efficace, che produce una superficie di contatto non inferiore a quella del doppio spacco e che rovina molto meno la marza rispetto ad un innestatrice tradizionale, tipo quelle che fanno l’omega per le viti, qui sotto la recensione in video.

Un altro dettaglio degno di interesse da considerare durante l’innesto è che la corteccia del Corylus Colurna avendo tutto quel sughero risulta più spessa di quella del nocciolo tradizionale quindi occorre fare particolare attenzione a far combaciare la zona del cambio tra piede e marza, senza farsi ingannare dal diametro esterno.

Nella galleria qui sotto potete vedere le immagini di un ramo di Colurno, a confronto con uno di nocciolo tradizionale.

Per procedere all’innesto è consigliabile irrigare le piante nel caso il terreno fosse asciutto.

È auspicabile intercettare un periodo tra inizio Marzo e fine Aprile con almeno una quindicina di giorni con temperature primaverili.

È fondamentale togliere le marze (i polloni sono l’ideale) prima che inizino a germogliare e metterle in una cella frigorifera, in verticale dentro un contenitore con un po’ di acqua in modo che non si disidratino.

L’innesto deve essere legato con nastro che garantisca aderenza, trazione e una buona chiusura, se auto estinguente (es. fotodegradabile) ancora meglio vi risparmierete il lavoro necessario a togliere la fasciatura.

Una volta innestata la pianta tende a ricacciare sotto l’innesto; i polloni vanno rimossi, due/tre volte durante il primo anno, una volta che l’innesto è preso eventuali ricacci sono rari e sporadici.